L'operazione Grayskull ha smantellato quattro siti del dark web che ospitavano materiale pedopornografico. Questi siti contenevano milioni di file e attraevano oltre 120.000 membri, con oltre 100.000 visite giornaliere. I siti facilitavano la condivisione e lo scambio di immagini violente e orribili di abusi sessuali su minori. L'indagine ha portato alla condanna di almeno 18 persone.